Come ordinare traduzioni professionali online

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Ci sono voluti un paio di decenni e un profondo processo di trasformazione e contaminazione culturale, ma, alla fine, anche nel nostro Paese la conoscenza delle lingue straniere ha ricevuto il dovuto riconoscimento in ambito formativo. Complice l’accelerazione impressa dal grande volano della comunicazione digitale, siamo dunque arrivati alla – peraltro facile – conclusione che essere in grado di padroneggiare più lingue costituisce un prerequisito fondamentale in qualunque contesto dell’agire umano.

 

Che tu stia ancora studiando, sia in procinto di debuttare nel mondo del lavoro o che lavori da anni, te ne sarai comunque già accorto. I fenomeni di globalizzazione e di internazionalizzazione sono oggi sotto gli occhi di tutti, ed è innegabile che abbiano contribuito a trasformare quello che un tempo era considerato un “lusso formativo” – la conoscenza delle lingue, appunto – in una competenza di base, il minimo sindacale richiesto per accedere a qualunque pratica professionale.

 

Se, da una parte, questo ha comportato una svalutazione della competenza linguistica in sé (ahimé, il fatto che tu conosca l’inglese non può più essere considerato come una nota di merito), dall’altro ha contribuito ad aumentare il valore aggiunto della “padronanza”: in un Paese in cui tutti “parlicchiano” una lingua straniera, coloro che in quella lingua sanno realmente comunicare spiccano come giganti.

 

Ecco perché, da qualunque parte della barricata tu ti trovi in questo momento – azienda o aspirante occupato, studente o formatore – dovresti attrezzarti per internazionalizzare la tua figura anche, e soprattutto, sotto il profilo linguistico. Se sei in procinto di spedire il tuo curriculum a qualche azienda, potresti (e sappi che il condizionale è una gentile concessione) prendere in considerazione l’idea di redigerlo in lingua inglese, così da dimostrare nella pratica le tue capacità e le tue aspirazioni, ancora prima di sostenere il colloquio di lavoro cui tanto aspiri. Se, invece, hai appena scoperto quale volano possa costituire il Web per la tua attività (sempre che non sia esso stesso la tua attività), ti suggerisco di perdere qualche “minuto” a riflettere sulle possibilità che ti aprirebbe il solo fatto di poter disporre di un sito o di un blog multilingue.

 

Credimi, non è neppure solo il fatto di poter espandere la propria attività su mercati stranieri o raggiungere un pubblico infinitamente più vasto. La multiculturalità cambia il modo in cui vieni percepito anche dai tuoi conterranei. Il solo fatto di poter comunicare in più lingue ti colloca in una posizione più elevata agli occhi di visitatori, concorrenti, fornitori e interlocutori. Localizzare i tuoi contenuti – quali che essi siano – oltre a renderli disponibili a una platea sconfinata, li valorizza. Non importa l’attività che svolgi o il ruolo che ricopri: se sei un neo-laureato e la tua tesi è disponibile anche in inglese, automaticamente raddoppia il proprio valore, tanto sul curriculum quanto per il fatto che potrà circolare efficacemente nel circuito accademico internazionale di pertinenza. Con le tutte le possibili conseguenze del caso.

 

La mia esperienza mi dice che, a questo punto, scattano sempre le scuse: “Io l’inglese lo so, ma non così bene da poter tradurre i miei documenti professionali…”, “tradurre la mia tesi mi costerebbe i primi due stipendi del nuovo lavoro”, “la mia è una piccola azienda, non posso permettermi la localizzazione di tutto il catalogo prodotti”… E via di questo passo. Scuse, appunto.
Già, perché simili obiezioni potevi forse farmele 15 anni fa, quando le agenzie erano luoghi paludati, nei quali dovevi prendere l’appuntamento, partecipare a estenuanti briefing, prenotare il tuo lavoro, assoggettarti ai tempi e al modo di lavorare del traduttore e accettare il risultato finale, quale che fosse. E, naturalmente, pagare un occhio della testa.

 

Bada però, non ti sto implicitamente suggerendo di ricorrere ai traduttori automatici. Anzi, concedimi un inciso a tal proposito. Se pensi che i traduttori automatici, tipo Google Translate, possano costituire la quadratura del cerchio, consentendoti di ottenere una buona traduzione a costo zero, beh, ripensaci. I traduttori automatici sono strumenti fantastici quando li usi per cercare di comprendere un contenuto realizzato in una lingua che non conosci affatto, ma diventano il male incarnato nel momento in cui li usi per produrre un contenuto nella medesima lingua.

 

Le traduzioni maccheroniche che si ottengono con i motori automatici sono divenute talmente celebri sul Web da dar vita a una letteratura a sé stante. Per molti versi, si può dire che non solo rappresentano un modo eccellente per realizzare una traduzione di pessima qualità, ma che sono anche il mezzo ideale per perdere la faccia di fronte a pubblico, clienti, colleghi e contatti professionali: con l’eccezione, forse, delle parolacce, poche altre cose sono in grado di trasmettere un’idea di pressapochismo, dozzinalità e scarsa professionalità così netta quanto una traduzione automatica. Che immagino non sia esattamente l’effetto che intendi ottenere.

 

Oggi l’agenzia di traduzione è online. E ciò non significa che abbia semplicemente cambiato ubicazione, quanto, piuttosto, modo di lavorare. Adottando strutture basate sul “crowdsourcing” (che altro non è che un modo sofisticato di coordinare l’attività di numerosi freelance professionisti distribuiti geograficamente) questa piattaforme sono in grado di offrire servizi personalizzati ad un prezzo neppure paragonabile a quello che può essere spuntato presso un’agenzia tradizionale.

 

Il loro punto di forza sta nel fatto di poter contare su un’enorme rete di traduttori madrelingua sparsi in tutto il mondo e, spesso, dotati di specifiche competenze nei più disparati campi. Ciò comporta la possibilità di ordinare e ottenere una traduzione in tempi brevissimi, potendo altresì richiedere che venga curata da un vero esperto dei temi che ne caratterizzano i contenuti. E non importa se sei alla ricerca di un traduttore professionale inglese o di un madrelingua cinese: la vastità della rete di collaboratori di queste strutture è tale da poter offrire localizzazioni in decine e decine di lingue diverse.

 

Essendo basate su una piattaforma Internet – che funge da punto di raccordo per il network di professionisti che vi collaborano – queste agenzie online possono raccogliere i tuoi ordini e consegnarti il prodotto finito proprio là dove ti trovi, senza che tu debba fare altro che caricare i documenti da tradurre e scaricare quelli tradotti. E senza neppure che vi siano degli “orari d’apertura” o delle “chiusure festive” da dover rispettare.

 

Questo tipo di organizzazione consente anche di offrire un servizio particolarmente flessibile. Sebbene non tutte le agenzie di traduzione online siano uguali (anzi), in genere non subordinano l’inoltro degli ordini al raggiungimento di determinati minimi: che tu debba tradurre una singola lettera commerciale da inviare a un cliente, la tua tesi di laurea, o l’intero catalogo prodotti del tuo sito Web poco importa.

 

E non devi neppure temere di ritrovarti incastrato in un mero meccanismo tecnologico automatizzato da cui sia bandito ogni rapporto diretto con le persone: all’altro capo del filo dell’ADSL c’è una persona, un professionista, con il quale – se l’agenzia cui ti sei rivolto è davvero seria – puoi comunicare direttamente e ininterrottamente fino alla consegna del tuo lavoro, richiedendo tutte le modifiche che reputassi necessarie.

 

Peraltro, alcune agenzie di traduzione online offrono anche comode integrazioni dei loro servizi direttamente all’interno di altri sistemi di publishing online (come WordPress) o, addirittura, di piattaforme di e-commerce o di localizzazione di app. Ciò significa che, se già utilizzi uno di questi sistemi integrati, hai la possibilità di ordinare le tue traduzioni dal suo interno, ricevendole direttamente “in pagina”.

E, allora, quale scusa t’inventerai adesso per non diventare internazionale?

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