Il momento della scelta è cruciale ed importante. Chiunque decida di proseguire gli studi dopo le scuole dell’obbligo non può esimersi da questo arduo compito e, fino ad allora, potremmo dire “godi, fanciullo mio; stato soave…” (Leopardi, Il Sabato del villaggio)!
Qualcuno ha le idee ben chiare e sa cosa gli accadrà fino alla laurea o oltre; altri non sanno neppure cosa faranno tra un’ora!
Allora, come si può fare una scelta sentita di cui non pentirsi?
C’è la scelta giusta?
Diciamo subito che, in generale, quando si finisce la terza media si è ancora piccoli, cioè non in grado di prendere una decisione importante con piena consapevolezza: spesso ci si lascia guidare dall’esterno, dai risultati scolastici, da ciò che i genitori pensano.
“Sei bravo in matematica, vai allo scientifico”; “scrivi bene. Il classico è quello che fa per te”; “vuoi mettere la forma mentis che dà il liceo!”…
Ma il diretto interessato, l’adolescente chiamato alla scelta, cosa pensa?
Ritengo sia un bene che un genitore voglia sostenere il proprio figlio in un momneto come questo, ma deve essere – appunto – un sostegno e non un’imposizione. Non dobbiamo proiettare sui figli i nostri desideri irrealizzati, nè consigliarli sulla scia dell’occupazione futura. Il mercato è in continua evoluzione e ciò che sembra un settore fiorente oggi, domani potrebbe non esserlo più.
“Trova l’inclinazione più profonda del tuo cuore e seguila”
E’ chiaro che ognuno di noi ha inclinazioni diverse ed è chiaro che dovremmo seguire quella più sentita. Nonostante la giovane età, un adolescente sa cosa gli piace fare ma spesso si lascia condizionare per paura di deludere qualcuno. E’ su questo aspetto che possiamo aiutare i nostri figli nella scelta: facendo loro capire cosa vogliono realmente, con serenità.
Ciò che mi sento di dire è che qualunque sia la scelta, deve essere rispettata; inoltre, sfatiamo anche il “mito” del liceo: non tutti devono diventare scienziati, medici, avvocati… nella vita sono importanti anche idraulici, pittori… purchè qualificati. Ecco perchè anche di fronte alla scelta di un istituto professionale il compito di noi genitori è quello di chiarire che in tutto ciò che si fa occorre impegno, costanza e serietà, perchè è la professionalità che fa la differenza.
E dopo?
Venendo all’univerità, beh, anche qui c’è un ventaglio molto ampio di scelte e sebbene si arrivi con un’esperienza maggiore, decidere con consapevolezza è sempre importante, per evitare sia insoddisfazione che abbandoni.
Dopo la scuola secondaria potrebbe essere più semplice aver compreso quale sia la strada da seguire; tuttavia anche qui è importante non fraintendere buoni voti con reali possibilità. Mi spiego meglio: ci sono ragazzi che hanno voti alti in tutte le materie ed in teoria potrebbero intraprendere qualsiasi facoltà. Credo, invece, sia fondamentale domandarsi cosa piace studiare e soprattutto cosa procura passione ed emozione, tanto da far brillare gli occhi anche quando solo se ne parla.
Non importa che non si sappia ancora quali sbocchi offra (purchè ci sia sempre la consapevolezza che bisogna rimboccarsi le maniche), ciò che conta è che durante il corso di studi si metta passione e motivazione.
Un consiglio
Tuttavia, un consiglio mi sento di darlo: prima di decidere potrebbe essere utile guardare l’offerta formativa. partecipare alle giornate di orientamento, in modo da sapere – grosso modo – a cosa si va incontro. E se ci fosse qualche piccolo ostacolo, valutare bene, non arrendersi subito, perchè il resto compenserà dei tanti sacrifici.
In bocca al lupo!
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