Una prima definizione di usabilità fornita dall’ International Standard Organization ( I.S.O.) è la seguente: ” l’usabilità è la capacità del software di essere compreso, appreso, usato e gradito dall’utente quando usato in determinate condizioni “.
Ma successivamente lo standard ISO ha formulato una definizione ancor più precisa in cui si definisce l’usabilità come:
” il grado in cui un prodotto può essere usato da specifici utenti per raggiungere specifici obiettivi con efficacia, efficienza e soddisfazione in uno specifico contesto d’uso“.
Ma cosa si intende per efficacia, efficienza e soddisfazione?
Scopriamolo insieme!
L’Efficacia.
L’efficacia è il grado di raggiungimento di un obiettivo. La misura dell’efficacia pone in relazione gli obiettivi prefissati con l’accuratezza e completezza dei risultati raggiunti.
Si possono individuare due misuratori dell’ efficacia:
- il raggiungimento dell’obiettivo: un prodotto è efficace se permette di portare a termine il compito stabilito; se l’ obiettivo non è raggiunto, l’efficacia può essere misurata in termini di numero di operazioni svolte in direzione del completamento del compito.
- la qualità del risultato raggiunto.
L’Efficienza.
La misura dell’efficienza si basa sul rapporto tra il livello di efficacia e l’utilizzo di risorse, che può essere misurato, per esempio, in termini di numero di errori che l’utente compie prima di completare un compito, o in termini di tempo impiegato per raggiungere il proprio scopo. Può essere definita anche come l’ammontare dello sforzo da impiegare per portare a termine un compito.
L’efficienza di un sistema si può misurare, quindi, mediante:
- il conteggio del numero d’errori: se l’utente riesce a completare un compito senza errori, il sistema è più efficiente di un altro che invece costringe l’utente all’errore.
- il conteggio del tempo impiegato per svolgere un compito: chiaramente, maggiore è la velocità di risoluzione di un compito, maggiore è l’efficienza.
Attenzione, però, in alcuni casi i due misuratori su elencati non sono opportuni…occorre un nuovo misuratore!!!
Su tutti quei prodotti che hanno un tasso di errore basso e il cui tempo di esecuzione di un compito è fisso, viene calcolata un’altra misura del grado di efficienza, il parametro del carico mentale. Questa categoria di prodotti porta l’utente a svolgere, contemporaneamente, due o più compiti e, quindi, maggiore è il suo carico mentale, maggiore è la probabilità che occorre un errore. In questi contesti, la misura del carico di lavoro mentale è un indicatore molto utile di efficienza.
La Soddisfazione.
La misura della soddisfazione descrive l’utilità percepita dell’intero sistema, da parte dei propri utenti, e il livello di comfort avvertito dall’utente nell’utilizzare un determinato prodotto.
E’ difficile da misurare e molto più soggettivo rispetto ai parametri d’efficienza ed efficacia, però, in molti casi, può essere considerato il parametro fondamentale.
II modo più semplice per misurare la soddisfazione è:
- interrogare gli utenti nell’utilizzo di un prodotto: lo si fa attraverso questionari o interviste.
In quali casi un fattore è da ritenersi più decisivo rispetto agli altri?
La misura della soddisfazione diventa un fattore decisivo per quei prodotti il cui uso è volontario, ad esempio la televisione, mentre per quei prodotti il cui uso è imposto, ad esempio le macchine di un’azienda, si possono considerare fondamentali i parametri dell’efficacia e dell’efficienza, senza dimenticare, in ogni modo, che la soddisfazione ricavata dall’uso può influenzare significativamente i risultati di una prestazione.
Attenzione ai sub-fattori!
Secondo la definizione ISO 9241 parte 12: “… l’efficacia, l’efficienza e la soddisfazione, per essere valutati devono essere scomposti in sub-fattori, e, infine, in misure d’usabilità“.
I sub-fattori in questione, sono:
- chiarezza, discriminabilità, concisione, coerenza, individuaibilità, leggibilità, comprensibilità: rappresentano l’aspetto statico, esteriore e grafico dell’interfacce ossia il modo in cui l’informazione deve essere presentata.
- adeguatezza al compito, auto-descrizione, controllabilità, conformità alle aspettative dell’utente, tolleranza dell’errore, possibilità di personalizzazione, adeguatezza all’apprendimento: riguardano l’interazione utente-interfaccia.
Quindi la definizione ISO suddetta evidenzia che, l’usabilità non è solamente una caratteristica di un prodotto, ma dipende da chi utilizza il prodotto, dall’obiettivo che s’ intende raggiungere e dall’ambiente nel quale il prodotto è usato, per cui, è il risultato dell’ interazione tra un prodotto, l’utenza, e il compito da portare a termine.